Fate la fiera per sprecare soldi? In molti casi sì! ma anche no!

Aprile è da sempre un mese di grandi appuntamenti fieristici, due su tutti: Salone del Mobile e Vinitaly.

Eventi di grande portata, anche sui conti aziendali; eventi che assorbono buona parte dei budget marketing.

Ma sono soldi ben spesi?

Solo se le aziende cambiano modo di pensare alle fiere: da luogo di promozione a occasione di ascolto attivo. Le fiere nascono come luoghi di vendita diretta, di stipula di contratti: visto, piaciuto, comprato. Sempre di più le occasioni di vendita si sono rarefatte perché la relazione commerciale si è arricchita e complicata.

Ecco allora che le aziende hanno iniziato a pensare alle fiere come occasioni per farsi conoscere e quindi per attivare relazioni.

Ma oggi ci sono strumenti e soluzioni molto più economiche ed efficienti per ottenere il medesimo obiettivo.

Una posizione oggi molto diffusa vede le fiere come strumento di branding ma con una simpatica accezione: non si tratta di “doverci essere” quanto piuttosto di “non possiamo mancare”.

Si spendono tantissimi soldi perché “se non ci andiamo veicoliamo un messaggio negativo”, perché “poi sennò cosa pensano i clienti”, “che voci mettono in giro i concorrenti” e così via.

Si investe per paura di effetti negativi. E questo, come è facilmente immaginabile, non ha un gran senso dal punto di vista né marketing né business.

Ma allora oggi ha ancora senso investire nelle fiere o potremmo dirottare quella bella fetta di budget in tante altre attività, magari digital?

 

Dallo storytelling aziendale allo storytelling dei clienti

Le fiere sono ancora oggi un’occasione importante per concentrare molti stakeholder in poco tempo e in un unico luogo: un luogo reale dove potersi stringere la mano, darsi una pacca sulle spalle, prendere un aperitivo insieme e porsi in ascolto. Un luogo non per raccontare ma per farsi raccontare. Un luogo non per dare ragioni di vendita ma per comprendere le ragioni degli acquisti.

È paradossale come molte aziende lamentino che non ci sono occasioni di intervistare i clienti attuali o potenziali o di somministrare loro delle survey…ma fanno un gran numero di fiere ogni anno!

Oggi le aziende capaci di un ascolto attivo e organizzato possono sviluppare strategie davvero efficaci perché fondate sulle esigenze dei clienti e non sulle performance del prodotto.

[ctt template=”5″ link=”PU0pf” via=”yes” ]I clienti saranno felicemente stupiti di essere soggetti e non oggetti della nostra attenzione.[/ctt]

Andiamo in fiera e portiamo a casa una profonda comprensione delle esigenze e dei pensieri dei nostri clienti e di quelli che potranno diventarlo: avremo investito, e non speso, bene i nostri soldi!

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.