Video

Video per raccontare il marketing e il marketing scientifico attraverso le nostre competenze ma, soprattutto, le nostre esperienze coi diversi clienti.

Bloopers – Ep. 10

Nel nostro tradizionale video blooper di fine stagione, abbiamo riportato i concetti forti di questo incredibile 2020.
Cito testualmente Laura Franchi e Marco Giaquinto, che ringrazio perché fanno sempre i video con grande gioia e disponibilità.
Laura: «BLBLBLBLBLBLBL»
Marco: «Signore, dacci la forza!»

Buona visione!

Strategia Oceano Blu

Strategia Oceano Blu: facciamo chiarezza! In poco più di 3 minuti, i punti salienti, quelli che vengono spesso dimenticati, fraintesi, mancati. Perché è incredibile come dopo 15 anni dalla pubblicazione di questa pietra miliare, ancora in molti non la conoscano e moltissimi non l’abbiano capita. Cos’è, per chi è, come si fa?

Location ranking

Quanto ti costa non conoscere i bisogni dei tuoi clienti?
Sapere cos’è più importante per loro non solo ti permette di sviluppare una relazione empatica e positiva, ma è anche l’unico modo per sapere su quali leve costruire la tua offerta. Sbagliare l’interpretazione del loro ranking dei bisogni rischia di farti perdere clienti… o guadagni!
Ce ne parla Laura, che ci spiega perché nessuno vorrebbe avere un consulente di marketing scientifico come cliente 😃

Ruolo sociale del brand

Cosa spinge le persone a tatuarsi sul corpo il logo di Harley-Davidson? Perché centinaia di ragazzi decidono di mettersi in fila per tutta la notte davanti all’Apple Store? Come queste aziende sono riuscite ad avere clienti (ma anche collaboratori) così fedeli? Nel marketing c’è qualcosa che va oltre il posizionamento di marca, che supera i concetti di promessa e reason why. C’è qualcosa di più profondo, che parla all’anima delle persone. Qualcosa che riesce ad ispirare gli altri all’azione. Lascio la parola a Marco, che ne sa più di me in merito.

Posizionamento dinamico

Analisi dinamica vs Analisi statica.
Posizionamento dinamico vs Posizionamento statico.
Campione incrementale vs Campione statistico.
È una dura lotta, noi giochiamo in netta minoranza, ma ce la mettiamo tutta, convinti dei nostri argomenti.
Spiego tutto in questo nuovo video, a partire da una domanda secca: «Se facessi un’indagine di opinione, preferiresti avere 1.000 rispondenti oggi o 50 rispondenti al mese?».

Contadino Effect

Il marketing non serve solo ai grandi brand!
Quante volte ti è capitato di leggere di qualche grande principio del marketing e pensare che non possa essere adatto ad una piccola realtà come la tua? Oggi Laura ci parla del contadino da cui va a comprare la verdura che, forse senza saperlo, sfrutta un principio famoso fin dalla metà del secolo scorso con il nome di Egg Effect.
E tu, lo conosci?

Utilità

Come si misura, davvero, il valore che creiamo per i nostri clienti, attuali e potenziali? Come individuare i migliori segmenti target?
La risposta si chiama: UTILITÀ.
È il cuore del nostro approccio al marketing, fortemente cliente-centrico.
Lo racconto con diversi esempi in questo nuovo video.

Effetto Vampiro

FARSI NOTARE O FARSI RICORDARE? Chissà cosa direbbe Rosser Reeves – il papà della Unique Selling Proposition (USP) – rispetto alla pubblicità di oggi. Ancora oggi troppi comunicatori badano molto all’estetica del messaggio trascurandone il contenuto. Si ricerca in modo spasmodico di catturare l’attenzione, senza avere un vero messaggio da comunicare. Tutti questi fuochi d’artificio rischiano di “succhiare” letteralmente energia al brand. Questo è l’effetto vampiro, uno degli errori più frequenti nella comunicazione moderna. Per uccidere il vampiro, devi conficcargli una USP dritta nel cuore. Per farlo al meglio, ecco le precise istruzioni di Marco.

Strategie di fidelizzazione

Come possiamo fidelizzare i nostri clienti?
La strategia migliore è pensarci molto, molto prima che essi lo diventino.
Come? Ecco un bellissimo esempio, di Bosch.
Lo racconto in questo nuovo video, per il quale ho rubato un trapano a mio figlio…

Google Maps

Google Maps, come tanti altri software, ha un cervello centrale molto potente che elabora in tempo zero i milioni di dati che raccoglie, ma non è in grado di interpretarli per capire quali sono le motivazioni che li influenzano.

Il cervello umano, invece, pur non avendo la capacità di calcolo del software, ha la facoltà di connettere input e output analizzando dati e osservando fenomeni al fine di capire il perché qualcosa avviene.

Le aziende sono governate da umani ma si comportano spesso come i software: si lasciano guidare dai dati per prendere le decisioni cruciali, dimenticando che i dati non hanno la visione, la competenza e l’esperienza dell’imprenditore e di chi lavora con lui.

Il fattore R&D

Tutti sappiamo che dobbiamo costantemente migliorare i nostri prodotti e servizi.
Tutti sappiamo, anche, che abbiamo budget sempre più ridotti per farlo, sia nei tempi che negli investimenti economici.
Quindi dobbiamo essere estremamente focalizzati.
È il marketing che deve dare le linee guida ai colleghi dell’R&D.
In questo nuovo video racconto cos’è e come si trova un “Fattore R&D”, anche a partire da un aneddoto di quando ero marketing manager in un’azienda trevigiana.

Paura di sparire dal feed

USCIAMO DALLA DITTATURA DEGLI ALGORITMI
Quando analizziamo la comunicazione dei nostri clienti, ci rendiamo conto che le aziende e i professionisti vivono un’ansia perenne: l’ansia di restare nei pensieri degli altri.

Nella progettazione del piano dei contenuti si lasciano guidare dalla paura di sparire. Hanno il terrore di veder calare i propri numeri, le proprie performance e quindi iniziano a programmare e a pubblicare a raffica, «alla Rambo».
Concepiscono il piano editoriale come uno spazio da riempire con ogni tattica, con il rigore di una dieta ferrea (4 post a settimana dopo i pasti, almeno 1 video).

Se l’obiettivo diventa l’esserci, si perde di vista l’unico vero obiettivo, ovvero creare valore per il cliente.
Puoi permetterti di non pubblicare, ma non puoi permetterti di pubblicare contenuti non di valore.
Non più. Nel video Marco ci racconta meglio questa forma di FOMO e come superarla al meglio.

Il giorno più bello

Pensa alla tua vita lavorativa, dal primo incarico o stage fino ad oggi: cos’è che ti ha dato maggiore soddisfazione? Cosa ti ha reso più felice?
Quando cerchiamo nuovi collaboratori, questo per noi è un aspetto fondamentale: vogliamo sapere cosa li rende entusiasti, cosa li muove, quali sono per loro gli aspetti che rendono un’esperienza memorabile.
Questo perché nel team vogliamo persone motivate, che amano ciò che fanno e hanno voglia di iniziare la settimana con il sorriso.
Allo stesso modo, rivolgiamo questa domanda alle persone che lavorano nelle aziende clienti, per comprendere cosa li ingaggia davvero. Sarebbe davvero sciocco non tenerne conto a livello strategico.
E tu? Sapresti rispondere a bruciapelo?
Intanto, ecco quello che ci racconta Laura.

Chi è, e che cosa fa il marketing?

«Dobbiamo far fare il salmone al marketing».
È una frase che ripeto spesso e che trovo assolutamente urgente.
Riguarda il cambiare la visione del marketing all’interno dei processi organizzativi: non più a valle, per tentare di vendere ciò che si è prodotto, ma a monte, per aiutare le aziende a produrre ciò che possono vendere.
Per risalire la corrente, c’è bisogno di persone che sappiano pensare contro corrente.
Ecco il primo video della nuova stagione!

Bloopers – Ep. 9

Quando distribuivano l’autostima ero in bagno.
Però, quando guardo i nostri video blooper sono davvero felice e penso che, forse, sto e stiamo facendo qualcosa di bello.
Perché ci sono i nostri strafalcioni ma anche la nostra voglia di metterci in gioco, di ridere dei nostri difetti e dei nostri (evidenti) limiti.
Ci sono i nostri sorrisi.
E questo mi rende particolarmente orgoglioso di noi.

Il posizionamento relazionale

Il nostro cervello valuta solo in base a un confronto.
Un prodotto è innovativo, economico, pratico o altro solo in relazione agli altri prodotti che conosciamo.
Mai in senso assoluto.
Io sono bravo a giocare a calcio… se gioco insieme agli amici dei miei figli.
Questo principio, all’apparenza semplice, è tradito quando facciamo le classiche indagini di soddisfazione clienti. Ci portiamo a casa i nostri bei voti e poi non sappiamo rispondere alla domanda che tutte le mamme ci facevano quando tornavamo da scuola: «E il resto della classe com’è andato?».
Come fare allora? Eccolo spiegato in un bellissimo video.
PS: bellissimo comparato agli nostri video si intende 😉

La ricerca qualitativa

Nel nostro lavoro passiamo ore e giorni a “intervistare” persone. Perché?
L’analisi della domanda, ovvero l’analisi dei bisogni di clienti e prospect presenti in un mercato, può essere portata avanti con metodi qualitativi oppure quantitativi. Nel marketing scientifico queste analisi corrispondono a ciò che un chimico o un fisico sperimentale definirebbero “test probatori”, perché la loro funzione è quella di confutare oppure confermare l’ipotesi interna.
In questo video Laura ci spiega come funziona l’analisi qualitativa, una delle attività preferite dai nostri clienti!

L’errore del produttore

«Qual è stato un tuo errore in questi anni?»
Me lo chiedono spesso, perché è bello scorgere il dietro le quinte di quello che invece siamo più abituati a vedere e leggere.
Tra i miei errori più stupidi e banali, ce n’è uno che riguarda il marketing e il settore vitivinicolo, che personalmente adoro.
Ho commesso il classico “errore del produttore”. Quando me ne sono accorto mi sono preso a brutte parole.
Ora lo ricordo con un sorriso e penso che anche Michelangelo ha fatto delle cappelle 😉
Lo racconto in questo nuovo video!

Cosa comprano i tuoi clienti?

Alzi la mano chi di voi sa come si beve la Tequila.
Ho fatto questa domanda tante volte e ho sempre visto tantissime mani alzarsi.
Alla successiva domanda, però, la maggior parte delle mani si abbassa.
Qual è questa seconda domanda? Lo racconto in questo video.
E perché dovrebbe interessarti? Perché riguarda anche te, riguarda il modo con cui i tuoi clienti si approcciano al tuo prodotto e al tuo servizio. Riguarda ciò che li interessa davvero, ciò che davvero comprano.
Se non sai cosa comprano i tuoi clienti, come potrai mai venderglielo?

Riscopriamo la gentilezza

Ogni giorno le aziende studiano come stupire i propri clienti per distinguersi dal resto del mercato, cercando di fornire novità, prodotti stratosferici ed effetti speciali. A volte, però, quello che fa la differenza per il cliente è qualcosa di molto più semplice: un sorriso, una parola gentile, un gesto inaspettato. Riscopriamo la gentilezza, non solo come principio di base di ogni relazione sociale ma anche come valore aggiunto in grado di creare forza e distintività per l’azienda, soprattutto in un periodo come questo in cui le persone sono già molto tese.
La gentilezza è un fattore di grande impatto e a basso costo.
Per parlare di gentilezza, mi sembrava più credibile chiedere un contributo a Laura 😉

Completo intimo: il messaggio giusto, al momento giusto

Oggi vi racconto la storia di un completo intimo, venduto a distanza.
E del perché mi sconvolge.
È una storia vera, raccontata dal papà del Marketing Scientifico.
Una storia che dovrebbe farci sobbalzare dalla sedia e dire: «E noi cosa possiamo fare adesso?»
Ecco… pensateci!

Strategie di fidelizzazione

Lo scorso dicembre sono stato invitato da Vodafone Italia a Milano a tenere uno speech sul Marketing Scientifico.
Non ho resistito alla tentazione di raccontare loro uno dei più famosi casi marketing alle mie lezioni, ovvero perché io, loro cliente super fedele dai tempi di Omnitel e di Megan Gale, ho cambiato operatore.
Lo so, mi piace rischiare 😉
Ora che mi hanno lasciato uscire dal loro bellissimo building e, soprattutto, dopo un bellissimo confronto con una parte del loro team marketing, lo racconto anche qui.
Il tema non sono io e non sono loro: il tema sono le strategie di fidelizzazione e difesa.

La guerra ai prezzi

Tante aziende scelgono di costruire le proprie comunicazioni pubblicitarie sul tema del prezzo, proponendo ai loro potenziali clienti sconti e promozioni. Spesso però dimenticano di raccontare il valore del prodotto o del servizio che offrono in cambio di quel prezzo, limitandosi a dare un valore numerico a un qualcosa senza spiegarne le caratteristiche, i metodi di lavorazione, l’origine dei materiali o le persone che stanno dietro all’idea. Questo è un grave errore, perché a trarre vantaggio da un mercato che punta solo sul prezzo è chi offre prodotti scadenti!
Dobbiamo imparare a non dare nulla per scontato riguardo il nostro prodotto o servizio, valorizziamolo noi per primi: solo così sarà possibile trasmetterne la reale portata ai clienti.

Ti ricordi come si calcola la superficie della sfera?

I dati non aiutano le aziende nel loro business.
I dati servono nella misura in cui aiutano le persone a prendere decisioni migliori in meno tempo. Altrimenti sono un costo.
Raccogliere dati è una condizione necessaria ma non sufficiente.
Per questo il marketing scientifico non deve essere confuso col marketing data driven.
Ecco… spiego meglio il tutto in questo nuovo video, che parte da una domanda semplice: ti ricordi come si calcola la superficie della sfera?

Marketing: da consumarsi entro il…

Cos’hanno in comune il marketing e una mozzarella di bufala?
Apparentemente niente, ma in realtà molto.
Ad esempio il tema della vita a scaffale (shelf life).
Perché non esiste un buon marketing in senso assoluto, così come non esiste la strategia giusta per sempre.
Lo spiego meglio (spero) in questo nuovo video.
Buon appet… no scusate… buona visione! 😉

Il target c’è ma non sei tu

RILASSATI, IL TARGET C’È MA NON SEI TU
Quanti di noi hanno pensato, guardando una pubblicità, che fosse davvero brutta? A volte ci sembra che diano messaggi incomprensibili, altre volte ci sembrano proprio brutte e basta. Un messaggio pubblicitario, però, così come ogni altro elemento del piano marketing, non deve essere bello, non deve piacere a chi lo crea: deve essere efficace. Se raggiunge il pubblico giusto, nel momento giusto, toccando le corde giuste allora è un messaggio che funziona. Tutto il resto (la grafica, il testo, la sceneggiatura) passa in secondo piano.
Ricorda: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è efficace.
Però il video di Laura è indubbiamente bello 😉

Estensione di linea vs Estensione di marca

Ho sempre detto che, con me, voglio solo persone un po’ matte.
Laura due anni fa ha mollato il suo lavoro in una billion company a Milano.
E ora Marco, che dall’isola di Procida finisce direttamente (e con la gioia che immaginate) di fronte alla telecamera per il suo primo video: 16 minuti di girato per 3 minuti di video montato!
Ora immaginatelo mentre dice alla sua famiglia che, proprio in questi giorni di emergenza nazionale sanitaria, sale su al nord per girare nei prossimi 15 giorni tra clienti di Veneto, Lombardia ed Emilia.
Ma sarà scemo?! Certo che lo è, per questo siamo super felici di averlo con noi!
Qui ci racconta della differenza tra estensione di linea e di marca. Per fare chiarezza su un tema come sempre mal raccontato e banalizzato.
Non è vero che fare estensione è sempre sbagliato. Non fidatevi mai dei sedicenti guru che hanno principi universali sempre validi per tutti.
Fidatevi di Marco!

Brainstorming: quando, se e come farlo

Nel mio primo libro, uscito nel 2014, scrissi un paragrafo dal titolo: “Brainstorming addio!”.
Anche oggi lo trovo utilizzato spesso, troppo e male.
Qui racconto di un brainstorming diverso, in linea con l’approccio strategico al marketing. Un brainstorming che sa stare al suo posto e, soprattutto, sa andare nella corretta direzione.
Perché la creatività non deve esplodere, deve convergere.

Bloopers – Ep. 8

Il 2019 sta per concludersi, e con lui anche la nostra ultima stagione di video.
Video per raccontare il marketing e il marketing scientifico attraverso le nostre competenze ma, soprattutto, le nostre esperienze coi diversi clienti di quest’anno e non solo.
Un regalo di Natale in anticipo… il mitico video blooper, la raccolta di tutti gli strafalcioni durante le riprese. Abbiate pietà (al contrario del nostro social media manager)!

Il bisogno di sostenibilità

I nostri bisogni con il passare del tempo cambiano, perché l’evoluzione non si ferma mai. Ogni avvenimento cambia la nostra percezione di ciò che è importante, sia a livello macro con cambiamenti epocali o eventi eccezionali di risonanza mondiale, sia a livello micro con ciò che succede nella nostra quotidianità e nei piccoli e grandi avvenimenti della nostra vita. Laura ci parla di quello che è successo negli ultimi anni con l’attenzione all’ecologia: da argomento di nicchia è diventato un tema con una rilevanza tutt’altro che marginale, in grado di cambiare le scelte di consumo delle persone. Questo può avvenire per ogni fattore rilevante per i tuoi clienti: non smettere mai di analizzare il tuo mercato, o perderai l’equilibrio sul tuo surf!

Che cosa vendi veramente?

No, non rispondere velocemente, non è per nulla una domanda banale!
Perché tu vendi ciò che il tuo cliente compra. E il cliente non compra certo i tuoi prodotti.
Se non sai cosa compra il tuo cliente, come puoi vendere il tuo prodotto?
Spiego meglio questa logica un po’, intricata nel nuovo video.

Lo storytelling non è una strategia

«Il brand è un mondo possibile». Mi è sempre piaciuta molto questa definizione di Andrea Semprini. Costruire un brand significa costruire un intero mondo di senso, non basta certo un po’ di grafica. Per farlo al meglio ti propongo di prendere come esempi Tolkien e J.K. Rowling: due tizi che di “mondi possibili” ne sanno qualcosa… Ti spiego meglio tutto in questo nuovo video.

Non solo commercialista

Se vuoi aprire una startup, probabilmente hai già contattato il commercialista, la banca, l’esperto di business plan. Ma hai fatto un’analisi per capire se effettivamente c’è mercato per il tuo prodotto o servizio? Questa ora è la tua priorità numero uno: senza una reale opportunità di business la tua azienda non potrebbe mantenersi in equilibrio e rischia di cadere ancora prima di iniziare a muoversi nel mercato.
Come diciamo sempre, produci ciò che puoi vendere e non tentare di vendere ciò che hai prodotto!

La Costellazione del Valore

Il centro del lavoro di un’azienda è creare valore per i clienti.
Per farlo davvero, dobbiamo smettere di pensarci divisi in uffici, reparti, per competenze.
Oggi si parla tanto di “abbattere i silos”. Ma per costruire cosa poi?
Una costellazione! La costellazione del valore.
È un concetto teorizzato da Norman e Ramirez, che provo a rendere semplice e attuabile in questo video.

Il caso Velux: vendere l’invisibile

Non puoi vendere i tuoi prodotti o servizi se i tuoi clienti non hanno adeguata consapevolezza del bisogno di essi.
È un chiaro principio, spesso dimenticato.
C’è invece chi ha fatto di necessità virtù: Velux, grande azienda di serramenti. Ne parlo in questo video. Impariamo da quelli bravi!

Non l’essere ovunque, ma l’esserci bene

Quanti canali utilizzi per comunicare la tua attività? Sei su Facebook? Sei su Instagram? Sei su LinkedIn? Sei su Twitter? Hai un sito? Troppo spesso si valuta la propria comunicazione considerando la quantità e non l’effettiva efficacia dei canali utilizzati. Non è vero che tutti dobbiamo essere ovunque, perché non esistono strumenti adatti a tutti: lo stesso messaggio può essere diffuso in tanti modi ed è la strategia a dire quali sono i canali più adatti al proprio business.

Coccola i tuoi clienti

Quest’oggi, quando andrete dai clienti, date loro una carezza e ditegli: «Questa è la carezza del nostro AD».
I clienti fedeli sono il più grande patrimonio delle aziende. Eppure esiste un enorme paradosso in moltissime aziende che conosco. Lo racconto e lo spiego in questo video.

Ignorare i segnali deboli

Se ignori i segnali stradali, con ogni probabilità leggerai ancora pochi dei miei post. Troppo spesso nelle aziende tendiamo a non voler vedere alcuni segnali, piccoli e discreti, che ci mettono in guardia rispetto al nostro business. Anche in questo caso ce la stiamo andando a cercare. Eppure la reazione di molti è: «Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo più duramente». È intuitivo, spontaneo… e quindi sbagliato! La scelta giusta è, come spesso accade, controintuitiva. E la spiego in questo video.

Come destagionalizzare il business

Quanto pesa la stagionalità sul tuo business? Il settore del turismo è storicamente uno di quelli più penalizzati dalla stagionalità, eppure oggi c’è chi ha studiato soluzioni per allungare il periodo o addirittura raddoppiarlo, rivedendo il modello di business senza snaturare l’identità. Laura ad agosto è andata in vacanza in un’area sciistica in cui la stagione estiva oggi è sfruttata quanto quella invernale: in questo video ci spiega il successo di questa soluzione, con consigli utili per applicarla alla propria impresa.

Il cane di Pavlov

Cosa pensano gli altri quando leggono il tuo nome o vedono la tua immagine, foto o logo che sia? O per meglio dire: quale reazione biochimica si scatena nel loro cervello? Con ogni probabilità non è una domanda semplice a cui dare risposta, eppure è fondamentale! Perché molto prima della capacità di attrarre l’attenzione, esiste la capacità di convincere il cervello a concedere una frazione di quella stessa attenzione. Lo spiego meglio nel video, partendo dal famoso cane di Pavlov, per arrivare ai tuoi clienti che scrollano le loro newsfeed a velocissimi colpi di pollice.

Laura non uccide le zanzare

Sì, lo so, è difficile da credere ma è davvero così. Ciò mi ha fatto riflettere su quanto sia importante la COERENZA all’interno della propria identità di brand. Sì, perché Laura è certamente fuori come un balcone, ma ha anche dei validi argomenti a sostegno. Magari più aziende fossero integre e coerenti come lei!

Bloopers – Ep. 7

E anche questa stagione di video è finita!
E finisce alla grande, come sempre, con il mitico VIDEO BLOOPER!
Facciamo i video per raccontare il dietro le quinte del nostro lavoro come consulenti di marketing scientifico.
E questo è il dietro le quinte del dietro le quinte!
Buon divertimento e abbiate pietà! 😉

Quel che il fruttivendolo fa con 100 clienti fedeli, dobbiamo replicarlo con migliaia di potenziali clienti nel mondo. Come?

Il talento del fruttivendolo

Saper dire le cose giuste, alle persone giuste, nel modo e nel momento giusto.
Il segreto del successo è il talento commerciale?
No! Perché il talento commerciale non è scalabile.
Dobbiamo fondare il nostro successo sulla strategia, sul targeting, e sulla differenziazione.

Quel che il fruttivendolo fa con 100 clienti fedeli, dobbiamo replicarlo con migliaia di potenziali clienti nel mondo. Come?

Intervista doppia: Francesco vs Laura

Ecco la grande sfida! Chi sa raccontare meglio Surf the Market, la prima webapp al mondo di marketing scientifico?
Poche domande, pochissimi secondi e una grande posta in palio.
Ascolta e vota (per me si intende!) 😉

A chi la vendi la birra?

Tutte le aziende conoscono perfettamente il loro prodotto, il processo di produzione e la gamma dell’offerta, ma sono poche quelle che conoscono davvero i clienti e il mercato a cui si rivolgono. Sai cosa raccontare, ma a chi stai parlando? Quali sono i suoi bisogni? In che modo sei in grado di soddisfarli? Conoscere il mercato è fondamentale per creare piani marketing efficaci che portino risultati! Laura ci racconta una sua recente esperienza in un birrificio artigianale.

Che cos’è un cigno nero

Un cigno nero è «ciò che non sappiamo di non sapere».
C’è una grande letteratura sul tema. Qui ti racconto di come andiamo in cerca di cigni neri nelle nostre analisi di marketing, e di come essi possono davvero illuminare una strategia nuova e utile.

Odio fare i video

Il video è uno strumento prezioso per il personal branding, perché consente di dare un volto al brand e crea empatia con il pubblico, anche quando il tema è professionale.
Hai l’ansia della telecamera? Anche Laura, eppure per Surf the Market ha fatto questo ed altro 😀

La percezione è reale

Molto spesso mi occupo di analisi del percepito dei clienti. In alcuni casi le aziende mi dicono: «Ma questo è quello che pensano i clienti, non è la realtà!». In questo video spiego perché questo ragionamento è sbagliato e quali sono le sue gravi conseguenze nel business.

Rinforzo positivo e rinforzo negativo

Lavora con un piano dettagliato, datti obiettivi, misurali, testa e ottimizza. Tutto corretto. Però, c’è un grande MA…
I dati non ci servono a nulla se non comprendiamo le MOTIVAZIONI, oltre che le azioni. Lo spiego a modo mio.

Startup? Questo consiglio è per te

Quali sono i migliori consigli che uno startupper può e deve chiedere in fase di validazione della sua idea di business? Ma soprattutto, a chi?
Prendo spunto da un libro che i miei bimbi hanno adorato (e io con loro) per raccontare una grande verità, sulla quale forse mentor, business angel, incubatori e acceleratori non saranno d’accordo.

Bloopers ep. 6

Nel nostro Manifesto abbiamo scritto che siamo seri ma non seriosi.
Ecco perché il Video Blooper è per noi un rituale irrinunciabile oltre che un’occasione di incredibile imbarazzo!
Ma questi siamo noi, con i nostri errori, l’imbarazzo di fronte a quella lucetta rossa e le mie parolacce bippate.

Che cos’è l’Effetto Vampiro

Vuoi che la tua comunicazione diventi virale? Sbagli!
Tu vuoi una comunicazione efficace, non un meraviglioso cortometraggio!
Il valore della comunicazione sta nella misura in cui crea valore per il tuo brand e per i tuoi prodotti.
Ti ricordi quel vecchio spot del «Buonaseraaaaa» pronunciato da un giovane sul pianerottolo?
La sua principale utilità è stata ispirare questo video.

Il marketer mitologico

Capita spesso di sentire aziende che cercano giovani esperti di marketing da inserire nel proprio organico per occuparsi di tutto ciò che riguarda lontanamente il mondo del marketing, dalla pagina Facebook al CRM, passando dalla costruzione delle grafiche, dalla SEO, dalla stesura dei testi per il sito. Davvero ciò di cui hanno bisogno è una persona che sappia fare (benino) tutto?
Le famose competenze trasversali sono una ricchezza o una chimera?
Questo vale soprattutto per le piccole aziende, nelle quali l’ufficio marketing coincide con una o massimo due persone: è davvero la soluzione giusta?
Ce ne parla Laura Franchi che in Surf the Market fa una sola cosa: tutto! 😉

Chi influenza i tuoi clienti?

Hai un buon prodotto e lo sai comunicare al meglio? Bravo, ma non basta!
Le tue vendite non dipendono solo da te, non illuderti.
La sai la storia di Renato, il mio meccanico?
Esiste un Renato in ogni contesto, anche nel tuo: trovalo!

Marketing e cause sociali

Molte volte quando il cliente valuta diverse opzioni d’acquisto non decide razionalmente ma sceglie in base a ciò con cui si sente più in sintonia, ciò con cui crea un legame empatico.
Questo è solo uno dei motivi per cui un’azione di marketing può essere legata ad una causa sociale, che deve comunque essere sempre in linea con la strategia di marketing aziendale.
Ce ne parla Laura, che è stata assunta in azienda nonostante questa sua attenzione all’etica 😉

I Customer Journey come momenti di ascolto

A cosa serve il Customer Journey? Tutti (o quasi) lo conosciamo come strumento per mappare le interazioni con i clienti, attuali e potenziali, al fine di comprendere quando e come comunicare nelle diverse fasi.
Solo questo? No, molto di più! Costruite il vostro Customer Journey, ma non usatelo solo per comunicare! C’è una cosa ancora più importante che potete fare! Lo spiego qui, in due minuti.

Business Model Canvas: lo usi davvero bene?!

Il Business Model Canvas spadroneggia incontrastato in moltissime sale riunioni, pieno dei suoi Post-It.
Bene! Perché è un valido aiuto per descrivere il proprio modello di business, ma ATTENZIONE, perché come spesso accade con ciò che diventa “di moda”, molti lo usano male.
E tu, sei sicuro di usarlo davvero come si deve? Prima di appiccicare Post-It come se non ci fosse un domani, prenditi due minuti per fare un veloce check.

Che lavoro faccio?

Dopo anni di accuse e diffamazioni possiamo dirlo: il marketing non è il lato oscuro.
Screditato a lungo come semplice “pubblicità”, se non come «attività per plagiare le menti e creare bisogni e dipendenze», negli anni il marketing si è costruito una nuova identità: oggi è (o per meglio dire dovrebbe essere) sinonimo di coinvolgimento, contatto, servizio verso gli utenti, educazione e soddisfazione dei clienti.
La meta rimane sempre il profitto, il sano profitto. La strada per arrivarci è fatta di idee e valori, non di trucchetti e stratagemmi.
Ce ne parla Laura, che prova a rimanere una brava persona nonostante il lavoro che fa! E nonostante la compagnia… 😉

Provate a non dire «secondo me»

SECONDO ME è il mio nemico, ma anche il tuo.
SECONDO ME è un dittatore.
SECONDO ME è quello che rende le riunioni lunghe e improduttive.
SECONDO ME è ciò che complica e allunga le decisioni.
SECONDO ME è subdolo, si nasconde e ti frega quando meno te l’aspetti.

Però tu ed io abbiamo un’arma speciale per combatterlo e sconfiggerlo.
Te lo presento in questo breve video, il suo nome è BUZZ.

Martello o cacciavite?

Ci diciamo sempre che dobbiamo avere diversi attrezzi nella nostra cassetta professionale, diverse competenze da mettere a disposizione dei nostri clienti, perché il mondo è cambiato ed è sempre più complesso e variegato.
Ma è davvero sempre così?
Per me, ad esempio, no.
Io ci tengo a tenere sempre ben vuota la mia cassetta degli attrezzi. I miei clienti mi scelgono per quello.

Pagare in follower Instagram

Il numero di follower sui social è sempre stata considerata una metrica indicativa della dimensione della fanbase, utile a calcolare l’audience potenziale di un messaggio e poco più. Ma cosa succede se il numero di follower può essere utilizzato come moneta per pagare il conto in un ristorante? Ce ne parla Laura!

Il brand non serve solo per vendere

Ho sempre detto e scritto che un brand serve a 3 cose: vendere di più, a un prezzo più alto e in meno tempo. Mi sbagliavo.
Me lo ha ricordato Ferrari.
Ecco cos’altro riesce a fare la Ferrari, meglio di tutti, almeno in Italia.

Marketing: una spiegazione elementare

Il marketing è come una scatola delle formine.
No, non è una citazione di Forrest Gump, ma il titolo di questo video.
Perché bisogna essere semplici senza essere semplicistici, elementari senza essere banali.

Mica facile, non trovi?

Bloopers ep. 5

Eccoci arrivati all’agognato venerdì 21 Dicembre!

Più salvi che sani, ci siamo arrivati. Il 2018 è stato un anno professionalmente molto intenso e bello. Per la prima volta ho lavorato con una collega, Laura, che ringrazio. Il 17 Settembre abbiamo lanciato Surf the Market dopo tanti mesi di lavoro. Nelle prime ore delle mattine estive ho scritto un nuovo libro, che uscirà a Gennaio. Abbiamo incontrato tante persone, fatto bei lavori, preso tanti treni, qualche incazzatura. Andiamo in ferie per rientrare a Gennaio carichi, per un 2019 che ci presenta nuove grandi sfide di crescita. Vi salutiamo e vi facciamo i nostri auguri con il classico Video Blooper che conclude ogni stagione di video. Perché facciamo un lavoro maledettamente serio, ma non in modo serioso.

Buone vacanze, a presto!

Rinnovare la propria distintività: il caso Ryanair

Ryanair è un caso studio di riferimento, capace di cambiare le regole di un intero settore e le aspettative di tutti noi. Eppure da quest’estate conosce continui momenti di difficoltà. Perché? Cosa insegna a tutti noi questo caso di marketing disruption, di successo e di successiva crisi?

Surf the Market per startup

Ormai lo sanno anche i sassi: 9 startup su 10 falliscono e per il 42% di esse ciò accade perché non esiste un reale bisogno di ciò che fanno nel mercato. E quindi? E quindi abbiamo bisogno di modi nuovi e migliori per affrontare una fase tanto critica quanto dimenticata: l’analisi dell’opportunità di business. Esistono le condizioni per entrare nel mercato? Se ti interessa saperlo, puoi usare Surf the Market e impostare un’indagine ad hoc. Per tutto il resto, c’è lo spirito kamikaze o dei figli di papà.

Come individuare i propri competitor?

«Chi sono i tuoi concorrenti?» è una domanda giusta, fondamentale, ma quasi sempre fatta alle persone sbagliate! Come individuare i veri concorrenti della tua azienda, magari per poi analizzarli con Surf the Market? La risposta sembra semplice, ma nella pratica lo è assai meno…

Come può essere utile Surf the Market per le aziende?

Dimmi come può essermi utile Surf the Market, ti do 1 minuto! Me lo chiedono gli imprenditori che incontro. Vai col timer!

«Ogni azienda deve decidere su cosa puntare sia per il proprio brand, sia per i propri prodotti; deve decidere su quali argomenti di comunicazione lavorare; deve decidere come e dove migliorare il prodotto/servizio; deve capire quali sono i segmenti di pubblico davvero target. Deve decidere tutto questo, tutti i giorni. Come lo fa? Troppo spesso in base a buon senso e intuito, quasi sempre perdendo un sacco di tempo inutile. Surf the Market aiuta a decidere in modo facile e veloce, a fronte di un’analisi di dati raccolti ed elaborati secondo i princìpi del marketing scientifico». A quanto sono arrivato? In realtà nel video lo dico in due minuti e meglio…

Io odio Excel

POPOLO CHE ODIA EXCEL, UNITEVI!

Macro, pivot, $, fogli collegati… BASTA! Nessun marketer può fare a meno di usare Excel, figuriamoci chi, come me, si occupa di marketing scientifico. Eppure lo odio e proprio quest’odio è stato uno dei tanti propulsori per l’idea di sviluppare Surf the Market. Ecco tutti i (buoni) motivi del mio risentimento e come possiamo fare di più e meglio senza quell’infernale aggeggio.

Vieni a provare!

Come può essere utile Surf the Market per le agenzie?

Scena: l’account dell’agenzia va dall’azienda per parlare di un progetto di comunicazione. Chiede l’account: «Quali sono gli argomenti che volete comunicare? E quali i vostri target?». Rispondono i manager dell’azienda: «Beh… a dire il vero… pensiamo di non saperlo, sennò perché vi avremmo chiamato?!».

Quando ho pensato a Surf the Market, avevo in mente tante scene come questa. Possiamo parlare ore su ore di chi fa cosa, delle dinamiche di collaborazione tra agenzia e azienda. Oppure possiamo usare Surf the Market, per aiutare agenzie e aziende a condividere informazioni secondo un preciso flusso, per darsi reciprocamente l’opportunità di capire con chiarezza su cosa e verso chi puntare e agire di conseguenza in modo preciso e mirato.

Provare per credere!

Intervista doppia: Francesco e Laura

Ciò che mi piace del mio lavoro è che, dietro a teorie, modelli, analisi, strategie ecc, ci sono persone che ci mettono la faccia. Questi siamo Laura ed io, alla nostra prima intervista doppia.

7 domande, 2 rispondenti, 1 grosso imbarazzo, la voglia anche di prendersi un po’ in giro. Hai altre domande? Scrivile nei commenti: Laura non vede l’ora di fare un’altra intervista 😉

Cos’è l’Utilità?

Si possono fare tanti calcoli sul posizionamento di brand, ma ciò che conta davvero è la capacità di creare UTILITÀ per i nostri clienti.

L’utilità è un indice di sintesi del valore che il cliente ottiene grazie al nostro prodotto o servizio.

È un dato estremamente prezioso per capire il nostro grado di competitività nel mercato e la nostra capacità di essere una soluzione vincente.

Come si calcola? È il risultato di una moltiplicazione ponderata. A farlo a mano è complicato, con Excel un filino meno. Con Surf the Market è estremamente facile, perché lo calcola in automatico, in tempo reale e su infinite combinazioni di potenziali target.

Provare per credere! PS: se vuoi provare attiva la versione Free Trial.

Che cos’è possibile fare con Surf The Market?

Quando ho pensato Surf the Market sono partito dal chiedermi quali fossero le esigenze comuni a tutti i marketer e imprenditori, indipendentemente dal settore e dalla dimensione delle loro aziende.

Mi sono dato 4 risposte, anzi, 4 domande chiave:

  1. Su cosa devo puntare per emergere nel mercato?
  2. Chi sono e cosa vogliono davvero i miei clienti attuali e potenziali?
  3. Come e dove migliorare il prodotto o servizio?
  4. Come personalizzare strategie e comunicazioni in ottica glocal o multi target.

Troppe volte diamo risposte incerte e soggettive a queste domande così cruciali. Surf the Market è lo strumento che io per primo utilizzo con le aziende mie clienti. Se vuoi sbirciare, ti consiglio di attivare la versione Free Trial per 20 giorni e avrai a disposizione tutte le funzionalità più evolute.

Il surf come metafora del mercato

Perché il marketing scientifico assomiglia al surf?
Per molti motivi, sia metodologici che caratteriali. Il marketing scientifico è la tavola per affrontare le onde impetuose del nostro mercato, senza lamentarsi, anzi, divertendosi!
È il modo con cui vivo, ogni giorno, il mio lavoro di consulente marketing nelle aziende clienti.
È il modo con cui ho pensato e realizzato Surf the Market.

Google+ chiude: 4 insegnamenti dal suo fallimento

Il 09/10/2018 è scomparso Google+. Lo ricordano con affetto e nostalgia… NESSUNO! Tra qualche mese o anno ci sarà chi racconterà con il dovuto dettaglio di uno dei flop più clamorosi di Big G.
Perché è fallito? Cosa non ha funzionato? E che lezioni possiamo trarne noi umili piccoli imprenditori? Ho individuato 4 punti in questo veloce video.

Che cos’è il marketing scientifico?

Com’è nata l’idea di creare una webapp di marketing scientifico? Semplice: molti non sanno cosa sia questo strano marketing scientifico, come funzioni, quali siano le sue logiche e come utilizzarlo per le proprie strategie.
Per anni ho lavorato per unire la divulgazione teorica come docente con la messa in pratica come consulente.
Chi ne ha visti gli effetti nel proprio lavoro quotidiano, è rimasto affascinato. Il mio sogno è che tutti possano lavorare in modo diverso e migliore, anche senza doversi per forza confrontare con testi impegnativi o, ancor peggio, mie lezioni 😉

Evian by Ferragni a 8 euro? Una NON notizia.

Ancora a discutere dell’acqua Evian by Chiara Ferragni a 8 euro?
L’unica notizia è che ci sia ancora tanta gente che ne parli, che si interroghi e in parte indigni.
Quella di Evian/Chiara Ferragni è una NON notizia, perché non c’è nessun elemento di novità, anzi, è tutto oltremodo noto nel mondo del marketing.
Lo spiego in due punti, in due minuti, con un video.

Cos’è un fattore R&D?

Hai migliorato il prodotto ma non ottieni il successo sperato?
Forse è colpa del cliente che non capisce, come direbbe la volpe lamentandosi dell’uva acerba. O forse hai sbagliato nello scegliere come e dove migliorare il tuo prodotto o servizio.
Come si può individuare in modo scientifico come, quando e dove agire sul prodotto? Il marketing scientifico propone una risposta precisa che va sotto il nome di “Fattore R&D”.
Nel video la spiegazione, in Surf the Market la soluzione.
PS: se vuoi individuare i tuoi Fattori R&D, prova la versione Free Trial per 20 giorni (la versione Free non è abilitata per farlo).

Cos’è un fattore PR?

«Apprezzo molto ciò che fai, ma non è quello che mi serve».

Sei molto bravo in qualcosa che al tuo cliente non interessa?
Non abbatterti! Ciò che devi fare è sfruttare quelli che vengono definiti “Fattori PR”, lavorando sul ranking dei bisogni dei tuoi clienti.

Attenzione: per convincere i clienti che quel fattore è centrale nel loro processo di valutazione, non devi concentrare la tua comunicazione su di te, ma sul bisogno.

Per aumentare il valore per i clienti, non per forza devi lavorare sul prodotto o servizio. Spesso è altrettanto efficace ma molto più economico, lavorare sulla percezione di importanza dei clienti.
Se vuoi capirne di più, qui c’è un video dedicato. Se poi volessi anche capire quali sono questi fattori per te, c’è Surf the Market.

Che cos’è il Fattore X?

Tutti ci hanno insegnato che dobbiamo focalizzare la nostra comunicazione su uno o pochi elementi. Solo, si sono dimenticati di dirci come possiamo sceglierlo in modo chiaro e preciso. In Surf the Market, la prima webapp al mondo di marketing scientifico, quel fattore prende il nome di Fattore X e lo indica lei per te. Come? Eccolo spiegato. Trova anche tu il tuo Fattore X, in meno di 5 minuti e gratis, registrandoti alla versione Free di Surf the Market.

Come impostare al meglio l’indagine

La scorsa settimana Riccardo Scandellari ha provato Surf the Market, nella sua versione Premium. Ha realizzato un’indagine sui suoi follower e ha scoperto aspetti davvero molto interessanti e spero per lui utili. Questo, se vuoi, è il post in cui racconta la sua esperienza.

Quando stava preparando l’indagine mi ha chiamato per chiedermi: «Ma come posso scegliere al meglio i fattori sui quali indagare la percezione delle persone? Mi dai un consiglio?». Domanda fondamentale per un lavoro accurato che ci possa portare a una strategia efficace! A lui ho risposto al telefono, per tutti gli altri mi sarebbe un filino scomodo, quindi ho fatto un video 😉

2008-2010 – 10 anni dalla grande crisi

Sono passati 10 anni da quel settembre 2008 che ha segnato l’inizio inarrestabile della crisi economico-finanziaria. «Non viviamo in un’epoca di cambiamenti, ma in un cambiamento d’epoca» ha detto qualcuno. Cosa abbiamo imparato in questi 10 anni ma, soprattutto, cosa possiamo fare nei prossimi 10? Ho provato a unire qualche riflessione in questo breve video.

Come funziona Surf the Market

«Mi spieghi in breve cosa fa Surf the Market?» Guarda… ti faccio un disegno, anzi, te lo fa la mia collega Laura, che io scrivo male 😉

È da oggi disponibile Surf the Market

È il grande giorno: oggi è finalmente disponibile Surf The Market, la prima web app al mondo di marketing scientifico. Il mercato è mosso da forze impetuose e imprevedibili. Impara a governare l’onda del tuo mercato. Ci sarebbero molte cose da dire e da mostrare… le trovi tutte su surfthemarket.com!

Bloopers (ep. 4)

Si è conclusa la seconda serie di video, nella quale ho affrontato temi come l’analisi dei dati, i bisogni, il ruolo del marketing e molto altro ancora (se ti sei perso qualcosa li trovi tutti nel mio sito e nel canale Youtube). Ma la verità è che tutti i video servivano a un unico scopo: fare questo video bloopers! Prendetevi un minuto e fatevi una risata alla faccia mia 😂

Il marketing crea nuovi bisogni? No!!!

🔥 QUESTO È UN VIDEO PERICOLOSO. Vi spiegherò perché il marketing NON crea bisogni. Apple non ha creato il bisogno dei suoi prodotti e Henry Ford aveva torto quando affermava «Se avessi chiesto agli americani cosa volevano, mi avrebbero risposto cavalli più veloci». Spero di convincervi in questi 2 minuti di video!

Piramide di Maslow: oggi si scende anziché salire

Per la prima volta nella storia dell’umanità, i figli sono destinati a essere meno ricchi dei genitori e i genitori lo sono meno di 10 anni fa. Questo ha un impatto rivoluzionario sulle dinamiche di consumo, che investe la famosa piramide di Maslow e pure una bella canzone di J-Ax.

Perseguire l’eccellenza è da folli!

Se persegui l’eccellenza rischi di fallire. Perché eccellenza spesso non fa rima con margine di profitto. Se vuoi eccellere e marginare una sola è la strada, descritta in meno di 2 minuti nel video.

Non si può non fare marketing

Chi dice: «Nella mia azienda non facciamo marketing» non ha capito cos’è il marketing. Ci hanno ripetuto in tutte le salse che «non si può non comunicare» (P. Watzlawick). In questo breve video affermo con forza che NON SI PUÒ NON FARE MARKETING.

Analizzare il passato per predire il futuro, il rischio della data analysis

Ti hanno detto di raccogliere dati.
Ti hanno detto di prendere decisioni a partire dall’analisi.
Avevano ragione. Ma ti hanno raccontato la storia del tacchino induttivista di Bertrand Russell?
Guarda il video per capire rischi e opportunità della data analysis e per non fare la fine del tacchino!

Vendere la soluzione solo a un bisogno percepito

Vi racconto una grande lezione di marketing che ho appreso da un falegname.
«Possiamo vendere la soluzione solo a un bisogno percepito».
Una lezione che porto in molte aziende: se non lavoriamo bene sui bisogni, è inutile che ci affanniamo a proporre il nostro prodotto.
Ma il falegname Nicola lo insegna meglio di me, fidatevi e sentite la sua storia…

Come definire il giusto posizionamento di prezzo?

Nel 2018 ci sono ancora tante aziende che definiscono il prezzo moltiplicando i costi del prodotto per un coefficiente, chiamato k. Follia! In 2 minuti e, spero, in modo semplice, spiego perché il prezzo ha poco a che fare con i costi.

Cosa ci insegna il caso Ikea?

Tutti siamo stati in uno store Ikea. Perché? Perché, cioè, Ikea è un caso di successo e cosa possiamo imparare da esso anche per il nostro small business? In tre minuti di video provo a spiegarlo, partendo dal posizionamento di brand per arrivare alla strategia di targeting del colosso svedese.

Bloopers (ep. 3)

Ci vogliono anni per costruirsi una forte reputazione, ma basta poco per farla crollare. Con questo video volevo dare un esempio concreto

Quando una strategia è vincente?

Ciascuno di noi potrebbe e vorrebbe parlare ORE della propria azienda, dei suoi prodotti o servizi. Tutti noi, però, sappiamo che dobbiamo SCEGLIERE bene cosa dire, perché chi ci ascolta ci dedica 30 secondi per capire se meritiamo altri 3 minuti, ai quali far seguire, eventualmente, 30 minuti di attenzione. Ce lo hanno detto tutti, parlando di Unique Selling Proposition (USP) o di elevator pitch. Quello che si sono dimentiati di spiegarci è: ma come cavolo scelgo l’unica cosa giusta da dire? Come scelgo su cosa puntare il mio “all-in”? In due minuti, la regola aurea per questa scelta così difficile e cruciale.

Il marketing crea bisogni?

Un tema che appassiona molto i marketers è: il marketing crea nuovi bisogni? La mia personale posizione è: no. Vi spiego perché!

Quanto è importante il vostro prodotto?

Il prodotto è ciò che fai, ma non è mai ciò che il cliente compra. Una delle più grandi sfide che affronto, come consulente e formatore, è cambiare il punto di vista delle aziende, da prodotto-centrico a cliente-centrico. Ecco, in un minuto, il CASO TEQUILA. Un grande esempio per ogni azienda, qualsiasi sia il suo prodotto o servizio.

Chi sono e perché esistono gli influencer?

Tutti a parlare di influencer. Ma perché esistono e quando servono davvero alle aziende? Meno di due minuti, per chiarire un tema di cui si parla tanto, forse troppo, sicuramente spesso a sproposito.

Che cos’è un brand e a cosa serve?

Tutti parlano di brand, ma cos’è davvero? Solo un’etichetta, un nome, un simbolo? E a cosa serve? A gonfiare l’ego degli imprenditori o forse ad altro? Spesso è proprio sui concetti di base che si nascondono dettagli fondamentali.

Compriamo prodotti o percezioni?

Pensate davvero che i vostri clienti comprino i vostri prodotti o servizi per le loro caratteristiche tecniche? Deve averlo fatto anche Coca-Cola nel 1985, e non è finita bene. Ascolta la storia in poco più di un minuto.

Che cos’è il marketing?

Il mondo del marketing combina grande ignoranza e grande presunzione. Molti pensano di sapere cosa sia “marketing”, ma in realtà così non è. Con questo video andiamo al cuore di tutto: cos’è davvero il marketing, e a che cosa serve? Lo spiego in un minuto, in modo semplice e con zero parole inglesi.

Perché l’esperienza non vale più nulla

Quante aziende conosci che fanno di esperienza e storicità i loro asset? Ma essi non valgono più nulla nei mercati complessi e dinamici di oggi. Non fare la fine del topo! È finito il tempo del «sbagliando s’impara».

Che cos’è il marketing scientifico? (con Rudy Bandiera)

Che cos’è il marketing scientifico? Lo spiego in 2 minuti a Rudy Bandiera con l’esempio del mitico Rambo!

Marketing: scientifico vs tradizionale

Chi sono gli antieroe del marketing scientifico? Tutti coloro che agiscono seguendo l’approccio PVS: Proviamo, Vediamo, Speriamo. Ecco perché l’operatività non deve precedere l’analisi. Siate scientifici!

Che cos’è il marketing scientifico? (con Riccardo Scandellari)

La strategia è ancora utile in un mercato così incerto e mutevole? Assolutamente sì e con il marketing scientifico diventa ancora più efficace! Vi spiego come rispondendo alle domande di un curioso Riccardo Scandellari.

iPhone X: 1.189€ ben spesi?

Fate ancora le strategie pensando target del tipo “giovani 25-35 buona cultura e buon reddito”? Vi prego NO, smettete subito, smettete ADESSO. Siete comunque in ritardo di 35 anni. Un esempio? iPhone X.

Dove e quando nasce il marketing scientifico

Me lo chiedono in molti: dove e quando nasce il marketing scientifico? Ve lo spiego in questo video!