Se puoi permetterti di sbagliare o stai rischiando poco o sei un figlio di papà

Mal sopporto la falsa retorica delle belle frasi fatte, quali ad esempio

«a volte vinco, a volte imparo»

oppure

«ho sempre tentato, ho sempre fallito, non discutere, prova ancora, fallisci ancora, fallisci meglio»

Frasi poetiche, consolatorie, illuminate. False.

Andate a raccontarle ai dipendenti delle 13.500 aziende fallite in Italia nel 2016, o agli imprenditori che si sono giocati tutto, risparmi e vita per la loro idea.

No, non facciamo i falsi ipocriti: fallire non è bello e dobbiamo fare di tutto per non fallire. Perché il rischio è quello di incentivare un comportamento in qualche modo frivolo, leggero, perché «può essere che sbaglio ma se sbaglio pazienza». Qui non stiamo giocando, non stiamo insegnando a nostro figlio a sciare dicendogli «buttati, mal che vada cadi sulla neve che è pure divertente».

Altrimenti rischiamo di trattare le persone in modo infantile e di incentivare comportamenti infantili.

In media 9 startup su 10 falliscono nei primi 3 anni di vita. Che problema c’è se gli startupper sono ragazzi giovani che vivono sotto il tetto dei genitori? Hanno fatto esperienza!

 

Startupper e imprenditori: il senso e il peso della responsabilità

La prima cosa che gli startupper dovrebbero fare, prima ancora di stendere il business model canvas e il business plan, è rendersi autonomi dalla famiglia: cambieranno, e di molto, la prospettiva sul loro lavoro e sulla motivazione che li porta alla ricerca del successo.

Non raccontate la storia che il fallimento può rappresentare un’occasione di rilancio agli imprenditori più maturi: la mia regione, il Veneto, detiene l’assai poco invidiabile record dei suicidi tra imprenditori negli anni della crisi (251 su 1.394 negli anni tra il 2008 e il 2016, dati Comitas di settembre 2016).

Piuttosto che alimentare la falsa retorica, quindi, sviluppiamo una cultura dell’analisi per ridurre al minimo possibile il rischio di fallimento.

Coltiviamo una visione strategica per orientare al meglio i nostri sforzi e investimenti e difendere in questo modo il profitto.

Fare marketing scientifico significa essere pienamente consapevole del rischio imprenditoriale altrui, rispettarlo al massimo e fare in modo di limitarlo. Significa sentirsi in quota parte responsabili per chi lavora in modo serio e attende lo stipendio per mandare avanti la famiglia. Significa comprendere che, oggi più che mai, fare impresa non è un gioco, non ci si può né improvvisare né buttare.

Fare impresa, oggi, richiede competenze nuove: troviamole, coltiviamole, facciamone tesoro.

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.