Smettiamola di pensare all’innovazione, pensiamo all’evoluzione!

Negli ultimi anni, nel “tunnel della crisi”, molti imprenditori hanno guardato al concetto di innovazione come a un mantra per uscire da una situazione di stress personale e organizzativo.

Tutti, o molti, hanno innovato o ci hanno provato, ma molti sono rimasti delusi dall’esito. Perché?

Perché l’innovazione è un concetto debole.

È necessario superarlo, spostando l’attenzione dal prodotto al cliente. Al cliente non interessa nulla che il prodotto sia innovativo, al cliente interessa che il prodotto migliori la sua vita, che rappresenti per lui un’evoluzione.

Facciamo un passo indietro per spiegare meglio.

L’enciclopedia Treccani, nel suo dizionario della lingua italiana, definisce l’innovazione come “l’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e simili”.

In azienda si ragiona spesso sull’innovazione appiattendola sul concetto di cambiamento, di novità.

Aumentare la potenza di un motore è innovazione? Abbellire il design di un prodotto lo è? Aggiungere un sensore? Ridurre i consumi?

 

Quando il cambiamento è innovazione?

Un cambiamento è innovazione quando permette l’introduzione o il miglioramento sensibile di una promessa significativa (importante) per il cliente. Se il cambiamento rimane un tecnicismo per gli addetti ai lavori non è innovazione. Se il cambiamento permette un vantaggio che per il cliente è di poco rilievo non è innovazione.

Per dipanare il groviglio interpretativo attorno al concetto di innovazione, propendo per superarlo, abbandonandolo a favore di un concetto a mio avviso più preciso e corretto, quello di evoluzione.

La stessa enciclopedia Treccani riporta per “evoluzione” la seguente definizione: “nel significato proprio, svolgimento, sviluppo, spiegamento; quindi, movimento ordinato a un fine”. In senso figurativo, si aggiunge, “ogni processo di trasformazione, graduale e continuo, per cui una data realtà passa da uno stato all’altro – quest’ultimo inteso generalmente come più perfezionato – attraverso cambiamenti successivi”.

Interessante poi una successiva specificazione: “in campo storico e sociologico, lo svolgimento graduale della società verso forme più progredite di vita e di cultura”.

La vostra azienda produce e ha prodotto innovazioni o evoluzioni?

Pagate i vostri dipendenti per apportare innovazioni o evoluzioni?

Qui non si tratta di cambiare per diventare dei bruchi un po’ più carini o un po’ più veloci! Qui la sfida è spiccare il volo come eleganti farfalle.

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.