Chi è il vero cliente: l’impresa o l’imprenditore?

Nella mia regione, il Veneto, ma certamente non solo, è centrale la tematica del rapporto tra imprenditore e impresa. Proprio per questo, per il Professionista di marketing è spesso difficile rispondere al quesito: «Chi è il vero cliente: l’impresa o l’imprenditore?».

chi è il vero clientePossiamo con sicurezza dire che in ogni piccola e media azienda, nata dall’intuito, la tenacia, l’estro e la passione di una singola persona o di una famiglia, separare il piano professionale da quello personale è assai arduo.

L’identificazione tra l’imprenditore e la sua impresa è, in molti casi, pressoché totale.

Questo fa sì che i processi decisionali giungano a conclusione sul tavolo di una singola persona.

Ciò apre un tema professionale, metodologico e in un certo senso anche etico per i professionisti di marketing.

Mi spiego.

 

Oltre al consenso dell’imprenditore: dove arriva la responsabilità del marketer?

In una visione imprenditore-centrica, in cui quindi lui è il deus ex machina dell’intera organizzazione, il professionista riceve da lui le indicazioni di brief (cosa serve), si relaziona con lui per lo sviluppo del lavoro (cosa fare) e per le scelte strategiche («io sono il padrone, decido io»).

Purtroppo, lo sappiamo, spesso il piano di decisione dell’imprenditore è più mosso dalla pancia e dal testosterone che dal raziocinio, come ci ricordano Clancy e Krieg nei loro testi.

Il Professionista di marketing può dirsi soddisfatto nel momento in cui l’imprenditore ha dato il suo benestare al lavoro?

Personalmente, credo di no.

Perché l’azienda è una comunità di persone. Persone con famiglie.

Perché il lavoro marketing non è accessorio, non si tratta di “dare una mano di bianco all’azienda”, si tratta di un lavoro cruciale, che ne dà fondamenta e slancio.

Perché, quindi, il Professionista di marketing, oggi sempre di più, ha una grande responsabilità.

Responsabilità nei confronti di chi? Del Legale Rappresentante o di tutta la comunità-azienda?

 

Oltre all’ego dell’imprenditore: la logica del win-win-win

Purtroppo conosco bene tante, troppe situazioni di crisi, pre-crisi, fallimenti e concordati per non avvertire, come professionista, una responsabilità maggiore rispetto all’assecondare il gusto, l’intuito, anche il ragionamento di una singola persona, per quanto illuminata e illuminante possa essere.

È difficile, se sono consapevole perché ci lavoro tutti i giorni, lavorare in modo serenamente e professionalmente critico con gli imprenditori.

Molto più facile assecondarne la parte egocentrica. Quante volte abbiamo visto comunicazioni palesemente fatte allo scopo di gratificare l’ego imprenditoriale? Suvvia… ne abbiamo viste molte tutti!

Si tratta di una scelta.

Lo dico sempre anche ai miei studenti:

Dovete decidere chi è il vostro cliente, se lo è l’imprenditore o se lo è l’azienda.

Possiamo sentirci tranquilli in coscienza se il cliente-imprenditore ci ha firmato il contratto, ha siglato il verbale di consegna, ha pure pagato le fatture, se sappiamo però che la strategia o il piano marketing elaborato non fonda le sue basi su solide fondamenta? Se sappiamo che forse l’azienda non sta spendendo al meglio le sue risorse?

Molto spesso sento dire a colleghi:

Beh, in fondo, l’azienda è sua, è giusto che lui si prenda le sue responsabilità.

Dove sta il confine tra «l’azienda è sua» e «l’azienda è lui»?

Allora chi alimenta la sovrapposizione e la confusione tra imprenditore e impresa? L’imprenditore o coloro dei quali si contorna?

Per quanto mi riguarda è un tema tutt’altro che semplice, chiuso o risolto.

Ho grandissima stima degli imprenditori: se non ci fossero e non ci fossero stati il mio territorio sarebbe ancora molto povero come nel secondo dopoguerra e io non farei il lavoro che faccio e che mi piace fare.

Si tratta quindi di superare la logica win-win che vede protagonisti imprenditore e professionista, verso una logica win-win-win che tenga sempre in prioritaria considerazione il benessere collettivo della comunità-azienda.

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.