Guy Kawasaki nel suo libro «The Art of Start» definisce tre tipologie di personalità imprenditoriale, sottolineando come la compresenza delle tre (ad esempio in tre soci diversi) costituisca un’importante ricchezza e un potenziale asset strategico.
- Kamikaze: socio animato dal «fuoco sacro» della propria idea, lavora senza interruzione, funge da «testa di cuoio» e «testa di ponte»;
- Creatore di procedure: razionalizza e consolida il business model rendendolo ripetibile e scalabile, crea le procedure aziendali. Funge da «geniere» che scava le trincee e consolida la posizione;
- Implementatore di routine: esegue in modo efficiente le procedure previste, trasformando il business model, teorico, in fatturato, giorno per giorno. È il «soldato semplice», non per questo meno importante dei primi due.
La forza del gruppo e le personalità dei singoli
Ora, al di là della metafora bellica, che non amo, cosa ci aiuta a comprendere meglio questo pensiero del famoso imprenditore e autore statunitense (a dispetto delle generalità)?
A mio avviso sono due gli aspetti più rilevanti:
- non tutti siamo fatti per essere imprenditori e non tutti dobbiamo esserlo allo stesso modo. Troppo spesso identifichiamo la figura dell’imprenditore con stereotipi, molte volte con figure dal grande carisma con una grande capacità di visione: caratteristiche necessarie ma non sufficienti. Avete presente quelle persone con la testa così per aria sui massimi sistemi e sui grandi progetti che poi si perdono in un bicchiere d’acqua? Quelle persone avrebbero bisogno di avere a fianco un creatore di procedure, capace di trasformare sogni in progetti, visioni in strategie, intenzioni in piani;
- abbandoniamo il modello del “one man business”. È anacronistico e perdente. Ognuno deve riconoscere qual è la sua personalità imprenditoriale prevalente e, di conseguenza, cercare altre figure, in società o meno non è rilevante, che possano completarlo.
Un Business Angel, con il quale ho avuto un bel confronto, diceva che nella sua rete valutano per il 50% l’idea di business e per l’altro 50% il feeling e la solidità del team (in questo caso parlavamo di start-up).
Perché sono le persone che sviluppano e portano avanti i progetti, le visioni, le strategie, i business model, e i business plan.
Lavora su te stesso, comprendi ciò che ti manca, cercalo, smussa i tuoi angoli per entrare in sintonia, abbi il coraggio di condividere.
Se volete andare veloce andate da soli, se volete andare lontano andate insieme (antico proverbio africano).