Keep calm and use scientific method: il Marketing Scientifico come ansiolitico

Spesso i miei corsi si concludono con una slide che recita:

“Keep calm and use scientific method”

Una differenza importante che ho imparato in questi anni di formazione sia a giovani studenti che a professionisti in azienda, è la differente percezione di interesse relativamente al tema ANSIA.
Un team di comunicazione qualche mese fa mi chiese:

“Ma ci fai un corso solo sulla gestione dell’ansia?”

E alcuni studenti lavoratori del Master in Food and Wine 3.0 in IUSVE sabato scorso:

“Questa cosa del piano marketing come ansiolitico sarebbe perfetto in azienda”

Ma cosa c’entra l’ansia con il marketing scientifico? Perché ne tratto? Non è forse questione di psicologi del lavoro?
Ne tratto, con piacere e in abbondanza quando sono in azienda, perché l’ansia è il principale freno inibitore di processi virtuosi di cambiamento, e perché è possibile utilizzare il marketing scientifico come ansiolitico, ed è fantastico: si prende senza ricetta e non dà effetti collaterali.

Ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere e di lavorare con uno dei più importanti psicoterapeuti al mondo, Jon Fredrickson e quindi spendo qualche parola anche qui.
Cos’è l’ansia innanzitutto? È il sintomo di uno stato di malessere. Badate bene, non è uno stato di malessere, è l’effetto, non la causa in sé stessa del malessere. Non si soffre d’ansia, si soffre di qualcosa che genera ansia.
La domanda giusta quindi è: cosa genera ansia? La risposta potrebbe essere ampia e soggettiva.
Mi concentro qui sull’ansia nel lavoro, spesso causata da:

  1. Mancato controllo della situazione. Ne soffrono in particolare quei soggetti definiti “isterico-controllanti” che devono, per l’appunto, avere sempre e tutto sotto controllo. In un contesto sempre più veloce e mutevole, semplicemente, si sentono privi di punti di riferimento e “schizzano”. Quante persone vi sono venute in mente? Bene.
  2. Come direbbe Joker (con la voce e la mimica di Jack Nicholson): “Così tante cose da fare e così poco tempo”. La frenesia, le scadenze, le attività che si susseguono, il capo che scarica i suoi impegni ai livelli sottostanti: questo genera ansia. Quante persone stavolta? Ci sei anche tu?

Applicare il marketing scientifico come ansiolitico

Il marketing scientifico aiuta le aziende, cioè le persone, ad analizzare, capire e gestire la situazione in modo attento e dinamico. Accompagna le aziende a muoversi in un contesto confuso e privo di certezze, le aiuta ad essere salde ma al tempo stesso flessibili e veloci, perché se ho il controllo della situazione riesco a gestirla e a non subirla. Come già scritto, il marketing scientifico è il navigatore satellitare che mappa, definisce la direzione e ricalcola il percorso step by step.

In secondo luogo il marketing scientifico pianifica, progetta, ordina, schedula in un piano marketing operativo (PMO) il caotico agire aziendale. Perché un fare mosso dall’ansia è un fare compensativo e improduttivo. Avete presente la sensazione di correre a vuoto? Di aver corso come pazzi e di non aver concluso nulla? Ecco.

Quindi, keep calm and use scientific method.

Ti interessa lavorare meglio con meno ansia per te e per gli altri?
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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.