L’importanza della relazione personale nella creazione di valore

relazione personale

The more is high tech, the more is soft touch.

Così disse, molti anni addietro, un famoso studioso.

Cosa significa? Che più corre l’evoluzione tecnologica e maggiore è la richiesta da parte del cliente di elementi “caldi” che vadano a mitigare la fredda tecnologia.

La nostra vita è sempre più pervasa di dispositivi elettronici: smartphone, tablet, pc. Siamo sempre connessi e geolocalizzati. Possiamo inviare testi, documenti, immagini e video in tempo reale in qualsiasi parte del mondo.

Eppure… eppure questo non ci fa abbandonare aspetti “analogici” come incontri di persona, strette di mano, una cena in compagnia. Perché?

Immaginiamo due persone che lavorano insieme a un oceano di distanza: non hanno problemi a sincronizzarsi, né a sentirsi, né a vedersi. Ma desiderano trovare un’occasione per incontrarsi e magari sancire con una stretta di mano la loro collaborazione. Perché? Cosa aggiunge alla loro relazione professionale un viaggio intercontinentale?

Semplicemente, non siamo macchine e quindi non ricerchiamo la mera funzionalità ed efficienza. Siamo sensibili, consciamente o inconsciamente, anche a fattori più soft che sono in grado di abbassarci l’ansia o, da un altro punto di vista, di caricarci positivamente.

In un mio recente lavoro di consulenza per un’azienda di componenti d’arredo è emerso come i fattori statisticamente più significativi (quindi più rilevanti, importanti) per un cliente che deve scegliere a quale azienda affidarsi (e alla quale affidare in media un budget di 40-50.000 Euro) sono la capacità di dare informazioni chiare nel pre-sale, il mantenimento del prezzo tra preventivo e consuntivo – che potremmo tradurre nella capacità di mantenere la parola data – e la cortesia e serietà nella fase di montaggio.

Tre fattori che non hanno nulla a che fare con i prodotti che il mio cliente offre.

Le tre variabili surclassano gli aspetti tecnici.

Ricordiamocelo quando parliamo ai nostri clienti di qualità del prodotto.

http://gph.is/2ajpcPC

La relazione vince sulla tecnologia: il caso Rudy Bandiera

Facciamo un secondo esempio, ancora più indicativo a mio avviso.

Ho chiesto a Rudy Bandiera, blogger, giornalista e docente sui temi del web e del digital ad ampio spettro, se fosse in grado di quantificare i km percorsi lo scorso anno.

55.000 circa (stima prudenziale) è stata la risposta.

Perché?

Perché una persona che parla di tecnologie per comunicare con chiunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, ha percorso una distanza pari a quasi una volta e mezza la circonferenza del pianeta Terra?

I suoi contenuti non sarebbero identici con una Skype call? Non potremmo vedere allo stesso modo i suoi tatuaggi e apprezzarne la cadenza ferrarese? Cosa aggiunge il fatto che lui sia lì fisicamente?

Semplice, aggiunge tutta quella serie di segnali e di scambi interpersonali che chiamiamo RELAZIONE.

[ctt template=”5″ link=”nkei6″ via=”no” ]Qualunque cosa facciate, aggiungete grandi dosi di soft touch al vostro business. via @francescosordi[/ctt]

Questo significa che dovete investire su voi stessi forse più che sui vostri prodotti.

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.