Analisi dinamica di mercato

Dobbiamo aggiornare la mappa.

Quando si comincia a lavorare in nuovo ambiente o settore, si vive un primo momento di ambientamento: tutto è nuovo e abbiamo bisogno di alcuni punti fermi per orientarci: disegniamo la mappa.

Man mano che il tempo passa quella stessa mappa si arricchisce di particolari, ma al tempo stesso cominciamo ad usarla sempre meno, perché oramai ci muoviamo con una certa sicurezza.

Poi accade che un giorno, apparentemente come gli altri, prendiamo la stessa strada di sempre e non arriviamo più alla stessa meta. Ci guardiamo attorno e non ritroviamo più il panorama che ci era familiare.

Ci sentiamo disorientati e anche, in fondo, un po’ spaventati.

Non siamo più sicuri delle nostre certezze e la nostra mappa mentale è obsoleta.

Quel giorno, per molti, è in questi giorni.

Per molti lo è stato a cavallo tra la fine del 2008 e il 2010.

Per tutti, se non c’è già stato, ci sarà. E questo non è pessimismo, è sano realismo.

In un mondo estremamente dinamico non possiamo utilizzare mappe statiche.

Dobbiamo allora accontentarci di navigare a vista? Giammai!

Dobbiamo lavorare per analizzare costantemente il nostro territorio competitivo, per prendere ogni giorno le migliori decisioni, senza presumere che quello che ieri funzionava anche oggi funzionerà. Oppure il contrario: quel che ieri non ha prodotto i risultati attesi, potrebbe rappresentare oggi la strada giusta.

In un mercato che cambia costantemente, l’analisi deve essere costante, per un costante aggiornamento della mappa.

C’è un unico modo per far sì che ciò avvenga: formare e strutturare l’intera azienda.

L’azienda deve diventare come una spugna, capace di assorbire ogni segnale dall’esterno. Ogni persona è un foro e ogni informazione va raccolta, organizzata e intrecciata con le altre, al fine di costruire un senso unico e consistente.

Se ogni persona non si sente fortemente ingaggiata e responsabilizzata in questo lavoro, la mappa perde dettaglio.

Ogni segnale è importante: le segnalazioni del customer care, le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti di consumo, le azioni dei concorrenti, i feedback dei clienti, le domande dei prospect, tutto questo e molto altro.

Il marketing da solo non può generare mappe dinamiche dettagliate.

Il marketing può e deve raccordare tutti i dati per rappresentare le mappe in grado di aiutare i decisori a muoversi in questo contesto.

Ma la costruzione della mappa è una sfida di tutti.

È forse questa la sfida più grande.

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Istituto del Marketing Scientifico