Un buon professionista ha poca voglia di lavorare

Questo post NON vuole essere un elogio alla pigrizia, né tanto meno all’apatia.

Questo post vuole combattere con tutte le sue forze contro l’immagine di un professionista che per dirsi tale è sempre trafelato, sempre in movimento, sempre a 1.000 all’ora: un workaholic insomma.

Quanti ne incontro! Nelle aziende, nei social, in treno. Sembra che debbano sempre affermare a loro stessi e agli altri la loro dedizione al lavoro; non staccano, non fanno ferie, saltano pasti, sono sempre al telefono o in skype call. Di solito me li becco sempre a fianco in treno, è capitato anche la scorsa settimana: due ore e quarto di telefonate no stop. Ho provato a isolarmi, non so di cosa abbia parlato, ma era evidente e strabordante la sua comunicazione non verbale: per l’umiltà e la considerazione di sé ricordava Zlatan Ibrahimovic e José Mourinho.

Qualcuno potrebbe dirmi: ma anche tu sei sempre in giro, anche tu ogni tanto lavori di notte. Vero e, aggiungo, anche io ogni tanto mi sparo 20 ore di lavoro no stop.

 

Perché stare alla larga da un workaholic?

Qual è allora la differenza? La differenza è che a me rode da morire tutto questo e che tutto ciò che oggi faccio ha l’obiettivo, chiaramente dichiarato, di lavorare sempre meno. Ce la farò? Non lo so, ma ci conto.

«Ognuno lavora come gli pare», potreste dire. Certo, ma penso che chi deve scegliere un professionista col quale lavorare dovrebbe evitare come la peste di imbattersi in un workaholic.

Perché il workaholic, per il suo egoistico bisogno di lavorare a pieno ritmo:

  • non impara a delegare;
  • non fa crescere le persone accanto a lui;
  • non è focalizzato nella ricerca di soluzioni per efficientare il suo lavoro, perché lavorare meno lo farebbe star male fisicamente.

Se ognuno di noi lavorasse per essere utile ma non indispensabile, le aziende sarebbero posti migliori. Purtroppo, sappiamo che così non è, anzi: la difesa del posto di lavoro è la priorità, non il bene comune della comunità-azienda.

La sintesi non è «lavoriamo meno, lavoriamo tutti», bensì «lavoriamo meglio per lavorare meno».

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.