Lo storytelling NON è una strategia

Lo storytelling è uno dei grandi temi in voga, uno di quei temi che attirano pubblico ai convegni, stimolano dibattiti e creano illusioni.

In particolare l’illusione tipica dei grandi fenomeni di moda nel campo marketing: l’illusione dell’aver trovato la soluzione, facile, possibile, brillante, a molti problemi.

“Ingaggeremo il nostro pubblico attraverso lo storytelling”

“Oggi, per vendere, dobbiamo raccontare storie”

“La nostra strategia è fare storytelling”.

Come direbbe una mia cliente: “Grazie Graziella!”

Lo storytelling non è una strategia. Lo storytelling è una tecnica narrativa (quindi comunicativa) per veicolare un messaggio (indicato dalla strategia) a uno specifico target (indicato dalla strategia) secondo un piano prestabilito (indicato dal piano marketing).

Che cos’è lo storytelling? Eroe vs antieroe

Facciamo un passo indietro però: cos’è, davvero, lo storytelling.

In sintesi.

Esistono dei tratti comuni in tutte le storie o, per meglio dire, in tutte le strutture narrative delle storie.

Esiste un eroe, che lotta contro un nemico o antieroe per raggiungere uno scopo, per compiere la sua missione e giungere a una conquista. L’eroe attraversa delle difficoltà ma non si abbatte, si rialza e sconfigge il nemico. Può avere al suo fianco un aiutante.

Lo storytelling vuole applicare questo “schema” al modo con cui raccontiamo i prodotti, i servizi o i brand.

È ovvio che il prodotto sarà investito del ruolo di eroe.

[ctt template=”5″ link=”RwOV6″ via=”no” ]Ogni eroe ha bisogno di un antieroe. Via @francescosordi[/ctt]

In modo particolare è importante la connotazione dell’antieroe, che serve per dare maggiore valenza positiva all’eroe stesso: Batman non sarebbe Batman se non combattesse Joker o Pinguino, così come il mito di Ulisse si alimenta delle vittorie sul Ciclope e sulla maga Circe.

Se il nostro prodotto è un’azienda “green”, ci farà gioco connotare in modo negativo le aziende “grey” e tanto più queste aziende saranno grandi e potenti, tanto maggiore sarà il valore del nostro eroe.

Con la stessa logica, quanto più sarà ardua la nostra missione, tanto maggiori saranno le nostre difficoltà; quanto più distante e irraggiungibile l’oggetto della nostra conquista, tanto maggiore sarà la gloria del nostro brand.

  • Raccontate il prodotto (o brand) come fosse un eroe;
  • trovatevi un nemico;
  • fate luce sulle difficoltà e sulla determinazione per raggiungere la vostra mission;
  • conquistate emotivamente il vostro pubblico.

Tutto chiaro ma:

  1. che tipo di eroe è il vostro prodotto? E chi è il suo antieroe? È un Davide contro Golia, ovvero una piccola azienda che lotta contro i grandi player? O rappresenta il bene contro il male? Oppure il vostro eroe è un tipo giovane e spigliato a confronto con una persona sovrappeso e impacciata (vi ricorda qualcosa?);
  2. qual è la vostra mission? Cosa mirate a raggiungere?
  3. quali prove siete chiamati ad affrontare?
[ctt template=”5″ link=”Mdaie” via=”no” ]Non basta decidere di raccontare una storia attorno al prodotto. Il tema vero è: che storia devo raccontare? via @francescosordi[/ctt]

Solo una solida strategia marketing può definire la USP (Unique Selling Proposition) su cui basare la propria strategia di content marketing, che preveda di sviluppare un coinvolgimento emotivo attraverso la tecnica dello storytelling.

“La nostra vita è un film”

riportano molte citazioni. Può esserlo anche la vita dei nostri brand.

Ai professionisti di marketing il compito di definire se debba essere Ben Hur, una trasposizione di un personaggio della Marvel o 50 sfumature di grigio, o molto altro ancora.

Di certo, meglio non sia l’Armata Potemkin.

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.