Il Marketing Scientifico come Strumento di Personal Branding

Il marketing scientifico può aiutarti a creare la tua strategia di personal branding. Ad esempio, ti sei mai sentito dire «Le faremo sapere»? Molto frustrante!

Il punto è che dovremmo metterci nelle condizioni di essere NOI professionisti a dire quella frase al nostro interlocutore, titolare o HR manager che sia. Perché dovremmo essere lì con l’idea di offrire il nostro lavoro e non di cercare un lavoro!

Eppure guardate gli annunci di lavoro, sono tutti invertiti rispetto a una normale logica: sotto al titolo “Offro Lavoro” ci sono le posizioni aperte delle aziende, mentre sotto al titolo “Cerco Lavoro” ci sono le candidature spontanee delle persone.

Se sei tu che cerchi un’azienda per avere un posto di lavoro (o una collaborazione) sei contrattualmente debole, perché fai emergere il tuo stato di bisogno.

Se invece ti poni come soluzione al bisogno delle aziende di acquisire una capacità di lavoro che non hanno, allora sei in una posizione forte.

 

Analizza il tuo personal branding in 4 passaggi

Come possiamo rimettere in ordine le cose a vantaggio dei professionisti (attenzione che con “professionisti” faccio riferimento a tutte le persone, non solo a quelle con p.iva!)?

Dobbiamo non aver paura di pensarci come prodotti. No, questo non significa mercificare le persone, significa capire chi e perché può avere bisogno di noi e, prima ancora, quali sono le nostre competenze, le nostre “specifiche di prodotto”.

Significa applicare a noi stessi le stesse regole utilizzate nel marketing (meglio se nel marketing scientifico) per posizionarci nel mercato.

Ecco allora i passi da compiere:

  1. indossa il cappello del tuo interlocutore (ovvero pensa come lui). Cosa sta cercando, di cosa ha bisogno, e perché? Quali sono tutte le competenze tecniche e relazionali che vorrebbe trovare nella nuova risorsa che sta selezionando? Stendi una lista in rigoroso ordine casuale;
  2. metti tutte le voci della lista in ordine di importanza, senza mai dimenticarti che stai ragionando come se tu fossi il tuo interlocutore. Metti prima le voci più importanti e poi, via via, le meno importanti;
  3. datti un voto per ciascuna di quelle voci che hai listato poco fa. Da 0 a 10, senza vanagloria ma neppure falsa modestia: sii oggettivo!
  4. dai un voto a quella che ritieni essere la competenza media degli altri professionisti che con ogni probabilità si stanno giocando con te quel lavoro. Dove tu sei migliore della media? Su cosa invece sei nella media o anche al di sotto?

Ecco, con questi 4 passaggi hai appena terminato l’analisi per il tuo personal branding. Ora non resta che passare alla strategia: cerca quella competenza dove tu sei migliore della media, facendo attenzione che essa compaia nella prima parte della tua lista, ovvero tra le cose più importanti per il tuo interlocutore.


C’è una competenza che soddisfa questi requisiti? Allora fanne tesoro e comunicala con chiarezza e decisione.

Non c’è? Lavora su te stesso per costruirtela, cercando di capire dove hai più margine di crescita tra le competenze importanti per il tuo interlocutore.


Prima di tutto, però, libera la mente: non devi cercare lavoro, devi offrirlo!

Ti sembra difficile? Pensa che, invece:

[ctt template=”5″ link=”UncTM”]È molto più difficile trovare lavoro se stai pensando di cercarlo. via @francescosordi[/ctt]

Contattaci per costruire insieme il tuo personal brand e capire come posizionarti sul mercato.

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Francesco Sordi
Lavoro per le aziende che vogliono elevare il livello del proprio marketing per raggiungere nuovi obiettivi con grande efficienza. Mi occupo di formazione, consulenza, training on the job e temporary management.